Da Riccardo Marciano Chemello

Ecco i fatti di cui hai avuto notizia…intento non è successo a Sassari ma a Nuoro…ma ecco il racconto fatto da una protagonista, mi cara amica, impegnata sul fronte della zona franca integrale e soprattutto esperta in storia antica della nostra isola. Ecco ciò che ha pubblicato sulla sua bacheca in FB: 14 maggio 2017

Perchè si possa capire, l’avventura a cui siamo andati incontro nella notte del 13 maggio, io ed altri 14 individui che si autodefiniscono ESSERI LIBERI, è necessario partire dall’inizio.

Io, per meglio chiarire ancora, mi dichiaro SOVRANA e come tale mi comporto. Nel territorio europeo ed oltre, ce ne sono moltissimi di esseri che hanno capito il significato di questa parola e che si comportano di conseguenza.

E fu così che, uno di noi, per il solo fatto di rifiutare il sistema che ci viene imposto giornalmente e, per non riconoscere il fatto che lo stato italiano E’ IN MORA E NON ESISTE (siamo ancora sotto IL REGNO DI SARDEGNA, per chi non lo sapesse!), è stato prelevato di forza con la seguente motivazione: INCAPACE DI INTENDERE E DI VOLERE e dunque assoggettato (arrestato) e consegnato al sistema sanitario nazionale e ricoverato forzatamente al reparto PSICHIATRICO dove è stato sottoposto abusivamente ad una serie di analisi che avrebbero dovuto confermare questa diagnosi. Cosa che peraltro, non è avvenuta.

Morale della favola: “evidentemente gli esami erano sbagliati”.

E dunque, il nostro fratello, trovasi ancora in suddetto reparto all’ospedale s.francesco di Nuoro, in attesa che gli esami diano risultati che soddisfano il TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio)!

Dunque noi, volevamo portare conforto a la nostro fratello ed amico e dimostrare che le cose non stanno così.
Noi siamo perfettamente INTEGRI mentalmente e moralmente.

Ci siamo quindi recati in ospedale IDENTIFICANDOCI COME ESSERI LIBERI, dopo esserci appellati al Tribunale di Ginevra, al Consolato ed all’Ambasciata Svizzera, con contemporanea denuncia informativa al responsabile dell’Ospedale, al Prefetto di Nuoro ecc. ecc.

In ospedale siamo stati accolti dalle Forze dell’Ordine (polizia e carabinieri in numero esorbitante) con le quali si sono aperte trattative per il rilascio immediato del nostro amico fraterno. Tutto si è svolto in un clima assolutamente SERENO senza azioni di forza da parte nostra ne loro.
Ma, naturalmente, questa era una mera finzione. Infatti, usciti dall’ospedale con la conferma che Carlo, sarebbe stato rilasciato (prima si era detto, agli arresti domiciliari con relativo braccialetto alla caviglia), poi, sentito e letto il nostro appello al Tribunale internazionale di Ginevra, è stata definita la situazione: Carlo verrà accompagnato, dalle forze dell’ordine, al Consolato Svizzero a Cagliari. E così noi siamo andati via, in un clima sereno ma, chiaramente, subdolo. Era chiaro, dal momento che il sistema non può permetterti di metterlo in crisi.
Quindi, quando eravamo in procinto di rientrare alle nostre case, siamo stati prelevati CON LA FORZA e trascinati al posto di polizia con l’accusa di non avere risposto alla loro richiesta di presentare i documenti ed essere identificati presentando i relativi documenti dei quali noi abbiamo dichiarato, non esserne in possesso. Del resto, eravamo tranquilli a prendere un caffè nel bar di fronte all’ospedale (in un clima assolutamente sereno) il il quale, visto l’assalto e la prepotenza degli agenti di polizia (del soccorso), ha chiuso i battenti velocemente, estraniandosi al fatto. Ci è stato chiesto di identificarci, cosa che abbiamo fatto VERBALMENTE e per l’ennesima volta e questo per noi era e doveva essere sufficiente…… Ma, poichè non hanno avuto ragione della loro richiesta, siamo stati strattonati e portati via di peso fino al posto di polizia (io ho preteso ed ottenuto che non mi si sfiorasse nemmeno con un dito ed ho quindi seguito i miei amici volontariamente).
Arrivati al posto di polizia in pompa magna, luci accese ed in corteo di cinque macchine più o meno più quella dove ero io, non ufficiale (per rispetto, dicono, della mia età!), siamo stati separati i maschi dalle femmine , SEQUESTRATI praticamente.
Ci sono stati portati via gli effetti personali ed hanno iniziato l’identificazione e la schedazione con impronte digitali, foto e quant’altro. Ciò che fanno con i delinquenti, trattati quali fossimo dei terroristi con chi sa quali intenti.
Noi non abbiamo opposto alcuna resistenza all’interno del posto di polizia, il clima era amichevolmente subdolo. Controllo con relativa copia documenti e tutto quanto poteva essere di loro interesse in ciò che era nei nostri borselli, borse e portafogli.
Io, e adesso parlo per me, che mi sono trovata in Germania al tempo della Bader-Meinhof, dove manco con questi hanno fatto ciò che hanno fatto a noi e che loro chiamano “normale routine come da leggi dello stato italiano”, ho dovuto servirmi del CESSO, dove sono stata accompagnata da una poliziotta che mi stava davanti mentre pisciavo a porte chiuse a chiave dall’interno controllata a vista….. PER NON AVER ESIBITO I MIEI DOCUMENTI SALVO IDENTIFICAZIONE VOCALE ESEGUITA REGOLARMENTE E DIGNITOSAMENTE.
Ci hanno verbalizzato, ci hanno DENUNCIATO, quindi soggetti a giudizio a Nuoro con assegnazione di avvocato difensore d’ufficio e ci hanno rilasciato alle 2,30 del mattino del 14 maggio.

Cosa che peraltro non appare nel verbale. Eravamo li dalle 9,30 circa. pur sapendo che si doveva rientrare alle nostre case che prevedevano ancora circa due ore e mezzo tre, di viaggio dopo una giornata così pesante.
Insomma, io sono arrivata a casa alle 5,30 del mattino.

Adesso, domani, si vedrà se loro seguiranno il percorso segnato e cioè l’inoltro a Cagliari presso il Consolato o Ambasciata Svizzera del nostro amico Carlo che ha, come unica colpa quella di essere un ESSERE LIBERO, INNOCENTE ED IN GRADO DI INTENDERE E DI VOLERE, prelevato nottetempo a seguito di un ordine di un magistrato che, per altro – è dimostrabile – in quel momento era fuori servizio e serenamente in vacanza….
Ragazzi. scusate la lungaggine. Voglio comunque dirvi che chi si assume delle responsabilità va certamente incontro a dei rischi perchè per chi ci opprime ogni giorno, non è ammesso che si possa dire la propria opinione, A MANI NUDE E CON LA DIGNITA’ CHE CI DISTINGUE.

E’ stata lesa non solo la così tanto decantata privacy, ma persino quel briciolo di dignità personale che ti permette di andare al cesso a pisciare serenamente, solo perchè ti sei avvalsa delle leggi che loro impongono e che non ti possono costringere ad esibire documenti, se stai semplicemente vivendo nella tua terra dal momento che esiste una LORO LEGGE che ti da il diritto all’autocertificazione

Grazie per la vostra attenzione se avrete avuto la pazienza e la voglia di conoscere come realmente stanno le cose……
paola la

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