In piena ottemperanza e reciprocità, non ingerenza e sussidiarietà Osservatorio Diritti Umani opera per la piena applicazione dei diritti umani come sancito anche dall’art. 2 della Costituzione Repubblica Italiana, Osservatorio attraverso l’azione degli Human Right Defender sui territori e la messa in campo di progetti, punta a migliorare la condizione di vita di tutti gli individui presenti e mette a disposizione le proprie competenze e conoscenze affinchè l’obbiettivo dei Padri Fondatori di una visione che deve coinvolgere tutti nella piena attuazione dei principi di solidarietà, fratellanza e pace, trovi finalmente piena applicazione. Di seguito riportiamo uno stralcio del discorso tenuto da Piero Calamandrei durante l’assemblea costituente nel 1947. Potete trovare tutto resoconto assemblea costituente cliccando QUI
…Vedete, colleghi, bisogna cercare di considerare questo nostro lavoro non come un lavoro di ordinaria amministrazione, come un lavoro provvisorio del quale ci si possa sbrigare alla meglio. Qui c’è l’impegno di tutto un popolo. Questo è veramente un momento solenne. Sento un certo ritegno, un certo pudore a pronunziare queste grandi parole: si fa presto a scivolare nella retorica. Eppure qui veramente c’è nelle cose questa solennità, e non si può non sentirla; questa solennità che non è fatta di frasi adorne, ma di semplicità, di serietà e di lealtà: sopratutto di lealtà. Questo che noi facciamo è il lavoro che un popolo di lavoratori ci ha affidato, e bisogna sforzarci di portarlo a compimento meglio che si può, lealmente e seriamente. Non bisogna dire, come da qualcuno ho udito anche qui, che questa è una Costituzione provvisoria che durerà poco e che, di qui a poco, si dovrà rifare. No: questa dev’essere una Costituzione destinata a durare. Dobbiamo volere che duri; metterci dentro la nostra volontà. In questa democrazia nascente dobbiamo crederci, e salvarla così con la nostra fede e non disperderla in schermaglie di politica spicciola e avvelenata. Se noi siamo qui a parlare liberamente in quest’aula, in cui una sciagurata voce irrise e vilipese venticinque anni fa le istituzioni parlamentari, è perché per venti anni qualcuno ha continuato a credere nella democrazia, e questa sua religione ha testimoniato con la prigionia, l’esilio e la morte. Io mi domando, onorevoli colleghi, come i nostri posteri tra cento anni giudicheranno questa nostra Assemblea Costituente: se la sentiranno alta e solenne come noi sentiamo oggi alta e solenne la Costituente Romana, dove un secolo fa sedeva e parlava Giuseppe Mazzini. Io credo di sì: credo che i nostri posteri sentiranno più di noi, tra un secolo, che da questa nostra Costituente è nata veramente una nuova storia: e si immagineranno, come sempre avviene che con l’andar dei secoli la storia si trasfiguri nella leggenda, che in questa nostra Assemblea, mentre si discuteva della nuova Costituzione Repubblicana, seduti su questi scranni non siamo stati noi, uomini effimeri di cui i nomi saranno cancellati e dimenticati, ma sia stato tutto un popolo di morti, di quei morti, che noi conosciamo ad uno ad uno, caduti nelle nostre file, nelle prigioni e sui patiboli, sui monti e nelle pianure, nelle steppe russe e nelle sabbie africane, nei mari e nei deserti, da Matteotti a Rosselli, da Amendola a Gramsci, fino ai giovinetti partigiani, fino al sacrificio di Anna-Maria Enriquez e di Tina Lorenzoni, nelle quali l’eroismo è giunto alla soglia della santità. Essi sono morti senza retorica, senza grandi frasi, con semplicità, come se si trattasse di un lavoro quotidiano da compiere: il grande lavoro che occorreva per restituire all’Italia libertà e dignità. Di questo lavoro si sono riservata la parte più dura e più difficile; quella di morire, di testimoniare con la resistenza e la morte la fede nella giustizia. A noi è rimasto un compito cento volte più agevole; quello di tradurre in leggi chiare, stabili e oneste il loro sogno: di una società più giusta e più umana, di una solidarietà di tutti gli uomini, alleati a debellare il dolore. Assai poco, in verità, chiedono a noi i nostri morti. Non dobbiamo tradirli. (Piero Calamandrei , Costituenda)
Attraverso lo Statuto riportato di seguito.
In piena fede ogni iscritto è aderente ai principi fondanti di Osservatorio e dichiara di rispettare i valori su cui si basa l’attività di Osservatorio Internazionale Diritti Umani, il quale ha fatto propri e come Statuto interno tutti i principi enunciati nella Direttiva della Human Right Commission A/RES/53/144 O.N.U. 1999 di cui ne persegue i valori così di seguito espressi:
NGO REGISTRATA e Depositata in Svizzera c/o Cancelleria Bellinzona – Apostillae internazionale n.31158
Archivio Notarile Repertorio n.2840 – Raccolta n.2153 – Registrato Agenzia delle Entrate Cremona in Data 15 Luglio 2022 – Serie 1T,n.9120
NewS
Laboratorio permanente Olivicoltura
Olivicoltura Naturale a Impatto Ambientale Positivo ...naturalmente oltre il biologico Il Laboratorio Permanente: Anche quest'anno,
Read MoreFisco – Italia condannata per Violazione Diritti Umani.
Ispezioni fiscali, la Corte europea dei diritti umani condanna l’Italia: Guardia di Finanza ed Entrate
Read More